Diciannovesima Lezione

20 marzo 2014



1.Cultura e Società

La festa del papà: origini e tradizioni


La festa del papà nasce nei primi decenni del XX secolo, per festeggiare la paternità.
Il primo festeggiamento sembra essersi svolto il 5 luglio 1908 a Fairmont, West Virginia, presso la chiesa metodista locale.

Fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l’ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, organizzò la festa una prima volta il 19 giugno 1910 a Spokane, Washington. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana.

La data in generale varia da Paese a Paese.

Nei Paesi che seguono la tradizione statunitense, la festa si tiene la terza domenica di giugno.

In molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del babbo viene festeggiata il giorno di san Giuseppe, padre presunto di Gesù, ovvero in corrispondenza con la Festa di san Giuseppe, il 19 marzo.


La festa di san Giuseppe

La Chiesa cattolica ricorda san Giuseppe il 19 marzo con una solennità a lui intitolata.
I primi a celebrarla furono monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399. 
I papi Pio IX e Pio XI inoltre consacrarono il mese di Marzo a san Giuseppe.
La festa di san Giuseppe che si celebra il 19 Marzo ha origini molto antiche, che risalgono alla tradizione pagana. Il 19 Marzo è a tutti gli effetti la vigilia dell’equinozio di primavera, quando si svolgevano i baccanali, i riti dionisiaci volti alla propiziazione della fertilità. Nel mese di Marzo venivano svolti anche i riti di purificazione agraria.


*      Chi è San Giuseppe?  
    
San Giuseppe è per tutti lo sposo della Vergine Maria : con lei attese la nascita del bambino Gesù in una grotta, dopo che tutti gli rifiutarono un tetto. Proprio per questo nella tradizione popolare italiana, il 19 marzo, giorno in cui si festeggia S. Giuseppe, è la giornata consacrata all'ospitalità e all'amore familiare.
San Giuseppe è il protettore dei più deboli, dei poveri e degli emarginati e  in virtù della sua professione, anche dei falegnami. La festa del 19 marzo si è sempre caratterizzata da due tipiche manifestazioni: i falò e le zeppole (le frittelle).
  


San Giuseppe con Bambino di Guido Reni, 1638-40

Tradizioni 


Tracce del legame con i culti pagani e con i riti agricoli si ritrovano nella tradizione dei falò dei residui del raccolto dell’anno precedente ancora diffusi in molte regioni.
Ma – secondo la tradizione –  san Giuseppe, oltre ad essere il patrono dei falegnami e degli artigiani, è anche il protettore dei poveri, perché a Giuseppe e Maria fu negato un riparo per il parto da poveri in fuga.
Proprio per questa ragione alla festa di san Giuseppe è legato anche il pane, spesso deposto sugli altari.

In Sicilia e nel Salento sono diffuse usanze denominate “Tavole di San Giuseppe”: la sera del 18 marzo le famiglie che intendono assolvere un voto o esprimere una particolare devozione al santo allestiscono in casa un tavolo su cui troneggia un’immagine del santo e sul quale vengono poste paste, verdure, pesci freschi, uova, dolci, frutta, vino. Sono poi invitati a mensa mendicanti, familiari e amici, tre bambini poveri rappresentanti la Santa Famiglia. Si riceve il cibo con devozione e spesso recitando preghiere, mentre tredici bambine con in testa una coroncina di fiori, dette “tredici verginelle”, cantano e recitano poesie in onore di S. Giuseppe. Talvolta è un intero quartiere a provvedere e allestire le tavole all'aperto.


Alimento tradizionale di questa festa sono le “frittelle” a Firenze e a Roma, chiamate “zeppole” a Napoli e in Puglia, “sfincie” a Palermo. In Canton Ticino sono tradizionali i “tortelli di San Giuseppe“.



La Festa del papà in Italia

La Festa del papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe, che nella tradizione popolare oltre a proteggere i poveri, gli orfani e le ragazze nubili, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa. Pare che l'usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamente quando giunse anche in Italia si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un'occasione per le famiglie, e sopratutto per i bambini, di festeggiare i loro amati padri. Poiché la celebrazione di San Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa. 



2. Curiosità

Scuola francese abolisce la festa della mamma e del papà per quella dei “genitori”

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La Francia si prepara a dire addio anche alla festa del papà e della mamma. Lo scorso 7 giugno, la scuola elementare Yves Codou, nel piccolo comune di La Mole, ha celebrato la “festa dei genitori”. La scuola ha spiegato così la decisione presa ai genitori: «Vista l’evoluzione sociale della struttura familiare e per evitare ogni tipo di polemica, abbiamo deciso d’ora in poi di festeggiare la “festa dei genitori”. Questa sarà celebrata un giorno a metà tra le date della “festa del papà” e la “festa della mamma”. Queste due, invece, non saranno più preparate in classe».


«NOVITÀ MONDIALE». Dopo l’abolizione dei termini “padre” e “madre” dal libretto di famiglia e dal codice civile, ora in Francia a causa della legge sul matrimonio gay non si festeggerà dunque neanche la festa del papà e della mamma. «Per evitare ogni polemica», dice la scuola, ma le madri dei bambini non sono d’accordo: «La festa dei genitori? Ma è una novità mondiale!», commenta ironica Anaide, giovane mamma. «Neanche mi hanno avvisato», si lamenta Fanny.

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«FAMIGLIE NORMALI ESCLUSE». Altri genitori si sono lamentati, chiedendo perché era necessario eliminare il padre e la madre dall’orizzonte dei bambini: «Che cosa significa tutto questo?», ha protestato Carole, 37 anni. «Ho l’impressione che le famiglie normali siano escluse». Un’altra va più nello specifico: «Posso capire che la legge abbia cambiato la famiglia comunemente intesa, ma privarci di queste feste ci danneggia». Il 7 giugno, molte mamme si sono presentate a scuola con l’intenzione di far cambiare idea alla preside, ma l’impresa non sarà facile: «Sono orgogliosa di essere qui con il padre di mio figlio», afferma Anaide, la più agguerrita.

LA PROFEZIA. Migliaia di persone, durante l’ultima manifestazione a Parigi del 26 maggio scorso della Manif pour tous, sventolavano questo cartello (a fianco): “Ultima festa della mamma, prima della liquidazione”. Allora quel cartello faceva solo sorridere, oggi le mamme e i papà di La Mole non ridono più!!!

3. Ora tocca a te!!!

- IMPARANDO PARLANDO

  1. Quali differenze hai trovato tra i festeggiamenti italiani e quelli del tuo Paese? 
  2. Cosa pensi di questa festa?
  3. Qual'è la tua opinione per quanto riguarda l'articolo appena letto?



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